Recensione dello scrittore Glauco Silvestri (che condivise come autore con me la breve, coraggiosa esperienza della casa editrice Pyra) dal blog Prose e Rime :
Tanta Fanta e poca Scienza in questo I Senza Tempo di Alessandro Forlani. Il romanzo, che è accompagnato da una serie di racconti in appendice, più un paio provenienti da Marco Migliori e Dario Tonani (uno a testa), affronta una tematica che avvicinerei molto più volentieri a Lovecraft piuttosto che ad autori del fantascientifico. Diciamo che questo romanzo l'avrei visto meglio in una collana chiamata INFERNIA, piuttosto che URANIA.
Ma non sono qui a fare polemiche (ok, con ciò che ho già scritto la polemica potrebbe partire), se va bene a Mondadori, chi sono io per discutere certe scelte editoriali sulla distinzione dei generi narrativi? Alla fine io sono un amante di tutti i sub-generi della narrativa fantastica e non mi pongo troppi problemi. Capisco però chi, comprando un volume dedicato alla fantascienza, possa storcere il naso nel trovarsi tra le mani qualcosa che sì, è scritto da dio ed è pure una bella storia, ma no, non è fantascienza (ho trovato qualche post in giro, in rete, quando ancora il volumetto di Urania non era tra le mie mani per via di una distribuzione piuttosto fumosa, per lo meno a Bologna).
Ma torniamo al libro:
Monostatus, un necromante con parecchi secoli sul groppone, si risveglia al giorno d'oggi, nei sotterranei di una normalissima scuola italiana. E' vecchio, incartapecorito, e affamato. Il suo cibo è fortunatamente la carne di bambino. Ne fa incetta, fa una vera strage. Salva giusto tre ragazzini (perché sazio), che poi subiranno traumi tremendi da questa esperienza, e una fotografa free-lance capitata lì per documentare la strage. Passano gli anni, 12, e il mondo, o meglio l'Italia, è in preda a un collasso pressoché inarrestabile. La causa è ovviamente Monostatus, che usa la sua magia per soddisfare i propri interessi e il proprio appetito. Lui riesce a creare breccia nel continuum spazio-temporale. Il futuro si mischia col passato. I comuni mortali a stento percepiscono la distorsione, e il loro comportamento ne è distorto, tanto che l'intero paese è fagocitato da strani fenomeni ingovernabili. Ciò attrae l'attenzione di altri necromanti (ovviamente) che si erano... inseriti silenziosamente nello status quo, godendo dei suoi pregi e difetti, senza alcun desiderio di mutare tutto ai propri capricci. Ne scocca una sorta di scontro... a cui Monostatus si era preparato con un esercito di automi necrotici, e che gli altri tre avevano sottovalutato. Ma lo stesso Monostatus finisce per sottovalutare qualcosa... ovvero i tre ragazzini superstiti, e quella fotografa, che una volta cresciuti, gli daranno gatte da pelare non indifferenti.
Bello il mix tra attualità italiana e fantasia. Interessante la giustificazione occulta alle lordure che stanno accadendo ai giorni nostri, e che Forlani ci dice peggioreranno nei giorni futuri. Geniale la creazione di sovvenzioni statali quali l'A.R.I.A. (per chi non trova lavoro dopo lo studio), e dello STU.PRO, ovvero un contratto di lavoro STUdentesco a PROgetto. C'è da riflettere parecchio su queste cose perché, necromanzia a parte, non è che la realtà sia poi tanto distante da quanto narrato.
I racconti in appendice, spacciati per allegati al reportage di Clara, appaiono una forzatura all'insieme. Ovviamente i racconti sono comunque incentrati sull'argomento dei Senza-Tempo, ma difficilmente il lettore può convincersi che siano parte di un reportage giornalistico.
Piacevoli i due racconti di altri autori, questi di fantascienza vera, per fortuna. Di Tonani ho già assaggiato altri lavori brevi, e lo ritengo una penna interessante della fantascienza moderna. Di Migliori non sapevo nulla, e ho apprezzato.
Ma torniamo a Forlani. Il suo stile barocco è meraviglioso. Si intona perfettamente con la storia, ne fa parte, e ne è testimone. Ha la capacità (lo dice lui stesso nell'intervista che segue al romanzo) di rendere cinematografica la narrativa. I personaggi sono davvero interessanti. Nauzika, Rommell, e Clara sono davvero ben caratterizzati. Se devo proprio trovare un difetto, è la presenza di vicoli ciechi nella narrazione, causata dagli amici di Rommell, che fungono da contorno troppo labile. Vista la brevità del testo (ma sono davvero 250 cartelle standard? Mii... sto diventando troppo pignolo!), questi vicoli ciechi potevano trovare sbocchi interessanti. Peccato... ma ciò non va a inficiare la qualità dell'insieme. L'autore (che ho avuto modo di conoscere narrativamente ai tempi della Pyra), è davvero abile. Non a caso il suo mestiere è proprio legato a quanto poi si vede applicato in questo testo. E' abile, convincente, capace. I Senza Tempo è sicuramente una bella lettura. Lo scrittore ha un grande talento. Spero solo non si sia appoggiato a qualche pratica misteriosa di 'magia-nera' per ottenere il successo che merita.
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