ARABRAB DI ANUBI, di Alessandro Forlani
Watson Edizioni, 206 pagine, € 12,00
Genere: Sword & Sorcery
Voto: 5/5
Arabrab di Anubi ĆØ l’ultima fatica di Alessandro Forlani edita da Watson Edizioni.
Fa parte della collana True Fantasy, quindi ufficialmente si tratta di uno sword & sorcery. Se si prende alla lettera il genere direi che ĆØ molto azzeccato, dato che si tratta di una storia che mischia stregoneria e tanto sangue.
La particolaritĆ del romanzo ĆØ la sua ambientazione storica.
Arabrab ĆØ una principessa dell’Alto Egitto la cui esistenza viene consacrata, contro la sua volontĆ , ad Anubi. Le viene affidato il compito di sterminare le creature delle tenebre, cosƬ che la Morte possa appartenere solo ed esclusivamente al Dio Sciacallo. Immortale e destinata a mostrare per sempre l’aspetto di una diciottenne, Arabrab vaga nell'Europa dell’EtĆ del Bronzo, un luogo cupo, barbaro e attraversato dall'oscuritĆ .
PiĆ¹ che di un romanzo si tratta di una serie di racconti con un forte filo conduttore, perchĆ© ogni capitolo ci mostra una diversa avventura di Arabrab.
Ci sono molte suggestioni mischiate tra di loro; si passa dai miti greci allo steampunk e dalle lucenti cittĆ dell’Antico Egitto a oscuri abissi in cui si avvertono echi di Lovecraft. Si tratta di vicende molto originali, molto fantasiose, ma che riescono a incastrarsi alla perfezione nell'ambientazione storica; ambientazione che, peraltro, non ĆØ affatto usuale nĆ© per i romanzi storici (a parte Christian Jacq) nĆ© per i fantasy.
Lo stile di Forlani come al solito ĆØ estremamente ricercato ma molto evocativo; con poche parole ben specifiche riesce a dipingere alla perfezione luoghi e stati d’animo. Di primo acchito puĆ² sembrare difficile da leggere a causa del registro linguistico, ma in realtĆ la narrazione ĆØ molto scorrevole e d’impatto.
Lo stile di Forlani come al solito ĆØ estremamente ricercato ma molto evocativo; con poche parole ben specifiche riesce a dipingere alla perfezione luoghi e stati d’animo. Di primo acchito puĆ² sembrare difficile da leggere a causa del registro linguistico, ma in realtĆ la narrazione ĆØ molto scorrevole e d’impatto.
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