A distanza di piĆ¹ di un anno dal Premio Urania, trovo ancora recensioni ai "Senza-Tempo": riporto questo articolo dal sito Studio83
Era da un pezzo che volevo recensire un premio Urania, collana monumentale della fantascienza italiana e oggi ā con lāomonimo premio ā trampolino di lancio importantissimo per gli autori sci-fi nostrani. Tuttavia, con lāunica eccezione di āLazarusā (Alberto Cola, vincitore nel 2009; un buon romanzo, solido, con un vero sottotesto emozionale), i premi Urania degli ultimi anni mi hanno sempre fatto cascare le braccia, al punto che mi ĆØ passata anche la voglia di parlarne.
A distanza di un anno, e approfittando dellāatteso passaggio di Urania agli e-book, ho acquistato āI Senza-Tempoā di Alessandro Forlani, vincitore nel 2011. Unāopera su cui avevo letto pareri contrastanti e che mi ha incuriosita per un semplice motivo: sembrava finalmente qualcosa di diverso. In effetti, a lettura ultimata, posso confermarlo: si tratta di un romanzo atipico nel panorama fantascientifico italiano; se vogliamo essere pignoli non ĆØ neppure fantascienza in senso stretto, ma attinge al new-weird, allāhorror e ā o almeno mi ĆØ parso ā allo steampunk. In un altro contesto la cosa mi avrebbe un poā infastidito, ma, se devo essere onesta, dopo lāultima sfilza di premi Urania me ne frego dellāattinenza al genere. āI Senza-Tempoā ĆØ infatti un bel romanzo, breve, conciso, solido nella sua semplicitĆ e, soprattutto, scritto molto bene.
La prima particolaritĆ che salta allāocchio, infatti, ĆØ la riuscita contrapposizione tra uno stile narrativo elegante, forbito, ricco di termini ricercati e ghirigori, e una storia che non risparmia sangue e sbudellamenti. Forlani mette in scena una stirpe di orribili negromanti (i senza-tempo del titolo) affamati di bambini e interiora umane; il risveglio di uno di essi, Monostatos, dĆ il via a una storia che si dipana nel tempo: dal 2012 al 2024, per proseguire nellāanno 2036. I protagonisti sono persone pressochĆ© comuni, dalla giornalista-stagista ai giovanissimi studenti; tutti loro, per una crudele ironia della sorte, vedono la propria vita stravolta dallāarrivo di Monostatos e della sua fame insaziabile.
Leggere di protagonisti che non siano ādetective col traumaā ĆØ di per sĆ© una gioia (il trauma cāĆØ anche qui, ma ĆØ ben integrato nellāintreccio); inoltre, Forlani racconta il succedersi di eventi con un piglio da sceneggiatore che coinvolge il lettore e invoglia a voltare pagina.
Per quanto riguarda la giĆ accennata questione del genere, il new-weird non ĆØ un sottogenere della fantascienza come potrebbe esserlo lo steampunk, e questo puĆ² far storcere il naso a un lettore che cerca in Urania un testo sci-fi in senso stretto; tuttavia, la contaminazione con altri generi non ĆØ certo una novitĆ : la fantascienza italiana degli ultimi cinque-sei anni ĆØ infatti stata una costante fusion con il genere giallo e thriller ā elementi che, ricordiamolo, non sono necessari in un romanzo sci-fi, che puĆ² benissimo definirsi tale senza che ci siano indagini, investigatori, inseguimenti e sparatorie.
A conti fatti, quello che abbiamo in mano ĆØ un romanzo interessante, originale, godibile e che si legge con grande piacere. Meno riusciti, a mio avviso, sono i racconti in appendice, probabilmente inseriti a moā di filler per compensare la brevitĆ dellāopera (che, se non erro, ĆØ parecchio sotto le cartelle minime richieste nel bando di Urania); sono racconti ispirati allāopera, dei piccoli spin-off, ma aggiungono poco a quanto ĆØ stato giĆ detto.
Concludendo, āI Senza-Tempoā ĆØ una lettura molto interessante e altrettanto lo ĆØ lāautore: un premio Urania sui generis, ma ben riuscito.
okay, era proprio lƬ che mi gironzolava sul comodino da venerdƬ scorso. direi che posso leggerlo. :)
RispondiEliminaacc, questi pessimi romanzi che si infilano dappertutto! :-D
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