T - recensione di Caterina Franciosi

Recensione di Caterina Franciosi dal blog Il Salotto Letterario

Nell'Italia del 2025 essere uno sfaccendato รจ diventato un crimine. Dopo l'istituzione del Pointless Act, i NEET (not in education, employment or training) vengono internati per ordine della sinistra neuroscienziata Clara Muttertod e costretti a vivere in un limbo mentale pieno di orrori. E proprio un gruppo di NEET e di altre strane creature piรน o meno umane sono i protagonisti di T: loro malgrado si ritroveranno prigionieri delle spire della dittatura della Necromadre e costretti ad affrontare i loro peggiori incubi. 

Un romanzo disturbante e di un realismo preoccupante, quello di Alessandro Forlani, che volutamente porta ogni aspetto sociale all'esasperazione in una feroce satira del mondo moderno. T non รจ un libro semplice, nรฉ tantomeno rilassante. Si tratta di un romanzo che richiede tutta la vostra attenzione ma che non vi lascerร  di certo insoddisfatti o privi di spunti di riflessione. Il lettore si troverร  davanti una lettura sรฌ "scomoda" - a tratti quasi spaventosa per l'intensitร  con cui i temi vengono trattati - ma allo stesso tempo anche ricchissima di riferimenti, dettagli e significati piรน o meno sottesi provenienti dal mondo letterario, da quello cinematografico o addirittura da quello dei giochi di ruolo, a dimostrazione dell'abilitร  dell'autore di poter plasmare la narrazione attingendo da ambiti anche molto diversi fra loro.
Ad esempio, i NEET hanno cartelle cliniche in cui, invece dei canonici dettagli ospedalieri, sono riportate caratteristiche quali forza, costituzione, saggezza e intelligenza, quasi fossero personaggi da gdr; uomini e donne sono attaccati ad un'enorme macchina che ricorda quella della saga di Matrix, che li rinchiude nella realtร  alternativa del continente di Thanatolia (l'oscura terra di negromanzia e sepolcri creata da Alessandro Forlani e Lorenzo Davia), una realtร  il cui confine รจ labile e che molto spesso si fonde con quella del nostro mondo, proprio come accade in Ubik di Philip K. Dick, in cui la linea di demarcazione fra ciรฒ che รจ illusorio e ciรฒ che non lo รจ non รจ sempre cosรฌ facile da distinguere. In T, l'autore gioca su questa ambiguitร , sovrapponendo e intersecando i diversi piani temporali e spaziali, intrappolando l'umanitร  in qualcosa di "oltre" e costringendola ad una letale partita a scacchi in cui le pedine sono solo schiave di un'entitร  oscura e venefica.
T รจ un romanzo di genere che potremmo definire ibrido, un connubio tra fantascienza distopica e fantasy S&S, caratterizzato dall'inconfondibile stile "cinematografico" di Alessandro Forlani: neologismi come "avvoltuomo", parole quasi onomatopeiche e ricche di suoni insoliti, registri diversi a seconda delle situazioni descritte, un ritmo serrato e reso ancora piรน incalzante dai dialoghi che creano una narrazione vivida, quasi tangibile. Scene, ambientazioni e personaggi sembrano quasi ricreare dei veri e propri tableaux vivants, che emergono dalle pagine e si animano intorno a noi, si incarnano in un film nero e orrorifico in cui i peggiori incubi del lettore sembrano diventare realtร .


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Alessandro Forlani

sedicente scrittore, รจ nato negli anni '70 del XVII secolo, si รจ reincarnato nel XIX, nel XX e millenni a venire. Nerd, negromante, roleplayer e autore "difficile" di racconti fantastici. Di giorno si impaluda da docente universitario e ciacola di sceneggiatura, cinema e scrittura; di notte, che dovrebbe far lโ€™artista, piuttosto guarda film, legge fumetti, ascolta musica barocca, gioca a soldatini e poi va a dormire. Perchรฉ crede che sia piรน sano scrivere in questo modo.

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