T - recensione di Fabio Crespi

Recensione di Fabio R. Crespi sul blog Runneapolis


"Passano gli anni e sparisce gente". 

Thanatolia, nato da un'idea di Alessandro Forlani Lorenzo Davia, è un set di gioco di ruolo, un dark fantasy ambientato in un continente di tombe e morte. È anche un'antologia di racconti ambientati in quel set. E, nel nostro caso, è la realtà in cui si trovano i prigionieri in "stato rem-detentivo".

Sì perché, nel mondo immaginato da Alessandro Forlani in "T", i neet ("not in education, employment or training) sono messi "a riposo" dal governo, condotti in luoghi non rintracciabili e connessi a macchine che li mantengono dormienti sulla base giuridica del "Pointless Act", legge che consente di escludere dalla società i "superflui". Un buon sistema di controllo per una dittatura fascistoide come quella che governa l'Italia del 2022.
Naturalmente ogni dittatura ha i suoi oppositori ma, con l'eccezione di qualcuno, quelli che incontriamo sono ben miseri individui che si limitano a vaghe azioni dimostrative, quasi delle "performance", contro il Pointless Act e ci vuole una straniera ("Io non conosco tua lingua bene, ma dittatura conosco meglio...") per portarli sulla strada della lotta armata perché i ribelli vivono una vita di apparenza "social", senza nemmeno essere in grado di riconoscere una dittatura per quello che è.

"Sono fantasmi su entrambi i piani".

Ma questa storia ha un doppio cuore: i dormienti "incoronati" (il casco che li connette alle macchine è un insieme di "fili di rame e rottami e cocci messi insieme con lo scotch") vivono un'esistenza parallela in Thanatolia, come fossero giocatori di ruolo ("Forza 10, Costituzione 14, Saggezza 12, Intelligenza 14", sta scritto su una delle loro "cartelle cliniche"). E, più che viverla, la rendono reale: i due strati scorrono secondo tempi differenti, ma le coscienze si mescolano e le realtà e i fantasmi, talvolta, sconfinano.

«Ma vi sembra mai possibile», rise forte il poliziotto, «che possa esistere una cosa simile? Macchine ipnotiche, nerd nei lager, piani segreti governativi, la Polizia che vi viene a prendere e voi sfigati che complottate!», calciò i monitor: giocattoli. «È un romanzetto! La vostra trama! Fuori, se c'è un fuori, non vi potrebbero incarcerare: prigionieri lo siete già, non ne siete mai usciti.»

Ci sono forti assonanze con il moratorium dickiano che, in "Ubik", è il centro della lotta per il controllo della realtà: come Jory in "Ubik", in Thanatolia, la Necromadre incombe sui confini del continente delle tombe, pronta ad invaderlo e modellarlo secondo il proprio volere mentre, nell'Italia distopica, la scienziata Clara Muttertod, non un caso la corrispondenza nominale, continua a gestire il sistema dei "giocatori dormienti", una tecnologia improbabile e vagamente steampunk (i caschi "funzionano perché lo vogliono") di sua invenzione.

"Che cosa cerchi tra le parole? Le mentite verità". 
  
Ancora meglio: ci sono forti evidenze che, oltre a Thanatolia, anche Clara e altri particolari derivino la loro esistenza da fonti letterarie "esterne". La realtà è definitivamente persa nella metanarrazione, non più precisamente definibile e resa totalmente soggettiva, cancellabile con un semplice gesto, che sia la rimozione di un contatto oppure il punto finale di un romanzo.

Alessandro Forlani ha scritto un romanzo decisamente coraggioso, capace di coniugare distopia e sword & sorcery, fantascienza e orrore: una lettura che richiede tutta l'attenzione possibile, non solo per l'abile uso di un linguaggio che si plasma sugli scenari, e che invita ad esplorare gli altri universi dell'autore, oltre che a farsi qualche altra passeggiata in Thanatolia.

"T" è una autoproduzione, a cura di Kaoutar Dadi, disponibile su Amazon"Thanatolia", del collettivo Crypt Marauders Chronicles e a cura di Alessandro Iascy, è pubblicato da Watson Edizioni ed è disponibile sui diversi store online.

Alessandro Forlani

sedicente scrittore, è nato negli anni '70 del XVII secolo, si è reincarnato nel XIX, nel XX e millenni a venire. Nerd, negromante, roleplayer e autore "difficile" di racconti fantastici. Di giorno si impaluda da docente universitario e ciacola di sceneggiatura, cinema e scrittura; di notte, che dovrebbe far l’artista, piuttosto guarda film, legge fumetti, ascolta musica barocca, gioca a soldatini e poi va a dormire. Perché crede che sia più sano scrivere in questo modo.

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