"I Senza-Tempo": recensione di Marco Faccin

Recensione di Marco Faccin dal blog Fat Star


Di fantascienza nel romanzo breve di Alessandro Forlani ce n'è ben poca. Diciamocelo chiaramente!
Qui siamo di fronte ad un opera principalmente horror. Attenzione, però! Non fatevi ingannare dalle convenzionali etichette e dai luoghi comuni che esse generano! L'opera del giovane scrittore pesarese merita rispetto!
Ma veniamo al dunque. Monostatos è un negromante, un rappresentante del male in terra. Praticamente un “Senza-Tempo”, risvegliatosi da un lungo sonno e costretto a cibarsi di giovane carne umana per ricostituirsi completamente e tornare all'antica forma fisica. Nelle prime pagine del libro la sua fame insaziabile lo porta a decimare un'intera scuola elementare.
Alcuni superstiti di quel terribile giorno rimangono segnati a vita da tale esperienza che, tuttavia, non rappresenterà l'unica occasione d'incontro con l'entità malefica.
Dopo questi brevi accenni alla trama, qualcuno starà storcendo il naso pensando ad un bizzarro incrocio tra il blockbuster La mummia (USA 1999) ed il capolavoro It del maestro Stephen King.
A chi vede Monostatos come una copia sbiadita del famoso Imhotep di hollywoodiana memoria posso solamente dire di essere assolutamente fuori strada. I senza-tempo di Forlani è un'opera originalissima, scritta con uno stile che magari può non piacere da subito ma che si scopre essere via via incredibilmente mutevole e funzionale. Il romanzo, come già segnalato, è breve. Anzi, brevissimo. Diretto e spietato come un pugno nello stomaco. Il linguaggio è crudo e certe dure immagini trasmesse risultano essere tanto sconvolgenti quanto cristalline.
Gli amanti dello splatter avranno di che gioire durante la lettura ma I senza-tempo rappresenta molto di più. I negromanti, infatti, sono la metafora dei vecchi della nostra società che divorano i giovani,  lasciandoli senza vita e speranza. Una metafora forte, attuale e che rappresenta il vero cuore pulsante della narrazione.
L'opera di Forlani è sicuramente figlia dei nostri tempi e la sua forte componente di denuncia sociale, nascosta tra le sue righe, non può che donargli spessore.
Una volta finita la lettura si ha l'impressione che l'autore ci abbia tirato su di peso dal nostro divano urlandoci in faccia la dura verità : i senza-tempo sono tra noi, dappertutto. Altro che!

Alessandro Forlani

sedicente scrittore, è nato negli anni '70 del XVII secolo, si è reincarnato nel XIX, nel XX e millenni a venire. Nerd, negromante, roleplayer e autore "difficile" di racconti fantastici. Di giorno si impaluda da docente universitario e ciacola di sceneggiatura, cinema e scrittura; di notte, che dovrebbe far l’artista, piuttosto guarda film, legge fumetti, ascolta musica barocca, gioca a soldatini e poi va a dormire. Perché crede che sia più sano scrivere in questo modo.

2 commenti:

  1. LA PIU' GRANDE TROIATA DELLA STORIA LETTERARIA DI FANTASCIENZA E PENSARE CHE HA VINTO IL PREMIO URANIA 2011 SING!!! REA LA GIURIA DELLA NUOVA GENEREZIONE DELLA MONDADORI (spero che Carlo Fruttero NON ABBIA FATTO PARTE DELLA STESSA).
    I senza-tempo di Forlani è un'opera CAZZUTISSIMA, scritta col C... uno stile che è molto comune negli scrittori di fantascienza italiani.
    Marco Faccin è uno della cricca?

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    1. Codardo, maleducato e miserabile Anonimo,
      (se non altro per come si presenta su questo blog ignorando la net-etiquette);

      delle molte parole e dei molti argomenti che ci sarebbero stati per criticare il mio lavoro (cosa che ha assoluta libertà di fare), Lei hai scelto i più meschini: considero questo fatto lo specchio della Sua persona.

      NON conosco il signor Faccin né lo avevo mai sentito nominare prima di trovare in rete questa sua recensione, né ho contatti con Lui.

      In quanto a Lei, spero non voglia sporcare ancora le pagine del Grande Avvilente con la sua rancorosa e spregevole presenza. E rammenti, vigliacco leonconiglio della tastiera, che l'anonimato sul web non è un nascondiglio così affidabile quale Lei crede.

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