A distanza di quattro anni dalla pubblicazione ed ovvia scomparsa dalle librerie, trovo su IBS una lusinghiera recensione di Danilo Baldoni al mio "Tristano", che riporto qui di seguito:
Non potevo proprio trattenermi da diversi entusiasmi: il primo, che finalmente è arrivato, ed è un libro bellissimo anche per come lo s'impugna, sfoglia e per l'odore che lascia... Il secondo, che è proprio il Forlani che conosco tramite internet: conciso ma mai scarno, verboso ma mai ridondante, fantasioso ma mai aleatorio, divertente ma mai frivolo, genuino ma mai enfatico. La penna segue elegantemente le fila di spassosi inghippi della fantasia che finiranno per entusiasmare e stupire, tutti però compitamente compilati per edulcorare con piacevoli suoni e melodie le orecchie assonnate dai rumori del quotidiano. In un solo uomo, in una sola opera, s'innestano così tante esigenze espressive che sarebbe cosa troppo ardua il solo elencarle tutte... L'autore merita un critico che si cimenti nell'ardua impresa, e che non trascuri d'identificarlo nel miglior Calvino, Buzzati, Landolfi e Manganelli. Eh sì, perché codesto intelligentissimo e spassoso autore tutto nostrano, non guarda al Fantasy internazionale con invidia: ai migliori tomi anglosassoni e teutonici, egli alza fiero una bandiera umile e testarda come solo sa essere la nostra, e con estrema leggiadria, la muove come solo un poeta sa fare, unendo tradizione e contemporaneità, istinto di cantore e trovatore a rigore estietico e contenutistico, sapori d'un'Italia antica a odori di nuove correnti di gusto e pensiero. E' un romantico che visita il seicento e che vi lascia in dono idee provenienti direttamente dal futuro... Questo lo dico con sole 14 pag. di lettura, ma non oserei scrivere tanto poco, se lo leggessi fino in fondo -e scrivere molto, sarebbe comunque troppo poco. PS: Forlani va pasteggiato come il miglior vino d'annata, per svariati motivi: 1) Non è bello che le cose belle finiscano subito. 2) Le cose belle vanno anche digerite. 3) E' giusto che Forlani occupi il vuoto di troppi posti maloccupati, e dunque che un suo libro duri quanto un centinaio di libri. Voto: 5 / 5
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