Recensione di Cristiano Saccoccia dal sito Heroic Fantasy Italia
C'รจ
una mortifera tendenza, da parte dei critici letterari e non, di
de-valorizzare la letteratura fantastica, soprattutto se nata in
terra ausonica. Probabilmente siamo ancora impegnati a dibattere su
Tolkien: letteratura di evasione! Escapismo anti-sociale! La
realtร รจ ben diversa. Perchรฉ รจ vero, noi italiani ci
accorgiamo sempre tardi dello โstato delle coseโ. La grande
editoria del resto non ci aiuta, portando sugli scaffali i grandi
nomi anglosassoni, propinando ai lettori le saghe infinite di autori
bestseller; condannando all'oblio l'autore italico. Non che sia un
difetto, il capitalismo librario รจ sempre esistito; la cultura deve
produrre denaro (?). La piccola editoria, invece, si sta impegnando con zelo ammirevole a
proporre nuovi nomi del panorama fantastico e opere inedite. A volte,
lo scrittore, sente il bisogno di svincolarsi da certe realtร , e
affidarsi a piattaforme di self publishing. ร
il caso di Alessandro Forlani, autore pesarese vincitore del Premio
Urania nel 2011 e del premio Kipple nel 2012; recentemente si รจ
qualificato come finalista al Premio Italia 2018 con il suo romanzo
fantasy Arabrab di
Anubi. Insomma, un
novellino.
T รจ un romanzo pericoloso,
da impugnare con cautela come una spada maledetta. Non รจ il libro
per rilassarsi e per sognare, non c'รจ uno stantio onanismo
intellettuale. No qui si parla di stupri psichici, cruda violenza
delle sinapsi e profanazione della calotta cranica; il cervello รจ
fottuto. Molti lettori potrebbero sentirsi violati nel profondo, o
abbandonare il libro, perchรฉ la narrazione รจ atipica e irruente.
Quasi sfacciata. La penna di Forlani รจ energica e sospinta da una
furia berseker, colma
di rabbia visionaria e luciditร critica. Come il poema ellenistico
di Licofrone, Alessandra,
noi lettori (come i
protagonisti) siamo intrappolati in un Great
Game di divinitร
viscide e pericolosamente umane; si rischia la sanitร mentale in
Thanatolia.
Ammetto di aver sbagliato, di
essermi avventurato in queste pagine โmaldorianeโ senza
equipaggiamento, perchรฉ non ho letto l'antologia Thanatolia
edita dalla Watson
Edizioni. Da uno scrittore che ha pubblicato per la Delos Digital il
vandemecum nerd Il
Manuale del Manuale del Dungeon Master,
mi aspetto di essere punito per la mia impreparazione.
Fai
un tiro su costituzione!
Ho
fatto 3...
Bene
il ghoul che ti aveva morso ti ha infettato, rimarrai in Thanatolia
per sempre.
Il
libro del collettivo Crypt Marauders Chronicles รจ l'approccio,
credo, migliore per scoprire il necrocontinente Thanatolia. Senza
questa lettura, ammetto,di essermi sentito letteralmente spaesato
nella lettura di T. Questo non รจ un problema, perchรฉ perso
nei meandri del romanzo ho vissuto da protagonista l'intero epos
surreale di Forlani.
Siamo in un futuro prossimo, nel
2025, il Pointless Act รจ un istituto (meglio dire tempio maledetto)
statale dove vengono condannati... degli innocenti. Il crimine del
โnon fare nienteโ รจ il peggiore fra tutti, universitari
disillusi, intellettuali disoccupati, bei culetti di ragazze
nullafacenti sono le cavie preferite di questo carcere dell'Oblio.
L'Italia รจ un coacervo di tensioni sociali e negromantiche, Casa
Povnd vs anarchici sinistroidi, proteste studentesche, botte da
orbi, magheggi sottobanco e favoreggiamenti estorti. Distopia e
storia di un futuro imminente. La narrazione segue un ritmo
cinematografico con sequenze narrative simili ai frame-rate di una
pellicola. Un episodio Netflix sparato nell'endovena cerebrale.
Dilungarsi troppo sulla trama
potrebbe essere controproducente. L'ambientazione invece รจ caotica,
un labirinto ipnotico di tasselli simbolici e sepolcreti italici. Il
necrocontinente รจ un miasma letale nato sui resti dei defunti e
sulle lacrime dei morti viventi, forgiato da tanfo nauseabondo di
carogne in decomposizione. Orrori lovecraftiani e grimori di mostri
fantastici popolano le lande cimiteriali di Thanatolia. Thomas Gray
con la sua poesia sepolcrale sarebbe impallidito vedendo le lapide
spezzate da defunti maledetti, lordi del loro vomito mentre
rimpiangono una vita mai vissuta. L'autore ci catapulta anche
nell'Italia dei pad.phone, degli account facebook usati come carte di
identitร , l'Italia del precariato, della Ricerca sopraffatta, delle
materie umanistiche uccise con colpi di manganello e favoreggiamenti.
Chissร quale Italia stiamo leggendo. T รจ una โstoria veraโ.
Forlani segue la falsariga tracciata da Luciano di Samosata nel IIยฐ
secolo d.C. Nella premessa al suo romanzo, il sofista siriano
dichiara espressamente di narrare una storia ridicola, falsa,
inverosimile e fantastica. Storia
vera viene spesso
riconosciuta come romanzo fantastico/fantascientifico (Cfr. Davide
Ghezzo, Dei padri
fondatori, la fantascienza dalle origini al 1926).
Le avventure mirabolanti del protagonista L(uciano) e dei suoi
compari potrebbero far impallidire le piรน strampalate idee di Jules
Verne, ma la vera forza dell'autore di Samosata รจ di descrivere la
realtร usando l'immaginazione. Il sofista rende palese la
permeabilitร tra i due mondi apparentemente distanti: il Reale e
l'Altrove. Si puรฒ, di malavoglia, stigmatizzare la faccenda
appellandosi al โrealismo magicoโ, ovvero includere nella realtร
elementi meravigliosi e soprannaturali. Ma risulta limitante. Molto
piรน accurata รจ la disquisizione neo-simbolica di Alessandro Voglino
(Cfr. "Dimensione Cosmica", vol2.). Voglino sintetizza che anche il
realismo ha una veste immaginifica, perchรฉ racconta una veritร
โirrealeโ ma dettata dalla mente dell'autore. La veritร
soggettiva non coincide con la veritร assoluta, non esisterร mai
una letteratura del Vero. Invece l'interpretazione
neo-simbolica-mitica di Voglino getta una luce interessante, il mondo
fantastico intessuto da elementi archetipici ha la capacitร โsu un
piano sottileโ di โdiventare piรน reale del nostro stesso mondo
concretoโ. Forlani รจ il martello ridicolizzante della societร
come Luciano di Samosata, ma T รจ l'incudine iperrealistica
del fantastico. In mezzo, inesorabile, c'รจ la critica e la parodia
della nostra umana essenza. Troppo sbagliato definire la letteratura
di genere come un supporto alle tematiche attuali. La letteratura
fantastica รจ una tematica contemporanea, รจ una riflessione
ultra-veritiera del nostro mondo; non possiamo leggere T come
un'avventura sword and sorcery o pulp.
Le etichette non reggono, le definizioni sono scomode come soltanto
la satira puรฒ esserlo.
Un romanzo erudito e allo stesso
tempo maneggevole, impreziosito dal trash
contemporaneo e dall'immenso bagaglio citazionistico di film, televisione, libri, fumetti
e avventure RPG. T รจ un lancio dei dadi sulla plancia da
gioco, un tiro sempre negativo e sfortunato. La tempra viene piegata,
l'intelligenza plagiata, la forza sconfitta, la costituzione resa
inutile. A volte c'รจ una
skill che affiora nel
racconto, una tenue speranza. Ma l'autore la sopprime, i protagonisti
sono morti ancora prima di iniziare a vivere.
In
Thanatolia rivive The
Waste Land di Thomas
Eliot con il suo arido lirismo poetico, c'รจ spazio per i cicli
carolingi e i romanzi arturiani; ma i paladini sono โdisillusiโ e
combattono contro l'inerzia della (non) vita. Reminiscenze horror
estrapolate da deliri gotici prendono vita con piรน facilitร nel
mondo โrealeโ; potremmo parlare di weirdgram (weird+instagram) o
account negromantici! La nostra esistenza รจ tenuta in vita da un
agglomerato di foto e vacui post, siamo crocifissi da una miriade di tweet e
infilzati da un Longino intento a guardare l'ennesima puntata di X
Rap-Factor. Traditi da
un Giuda impegnato a farsi l'ultima velina di un programma senza
senso.
Nel
romanzo di Forlani รจ nel mondo โrealeโ che si vivono gli orrori
piรน angoscianti, possiamo tranquillamente ribaltare la tesi di
Todorov โil fantastico รจ trasgressione, varcare una sogna.
Nell'incredulitร , nell'esitazione tra possibile e impossibile nasce
il fantasticoโ. Ebbene, in T, Thanatolia non รจ
(fantastica) spaventosa quanto la nostra nazione, sepolta
dall'egoismo narcisista imperante. Il fantastico di Todorov cade
sotto i colpi di โDisillusaโ, divorato da un ghoul... esasperato
da Clara Muttertod.
T รจ una lettura scomoda, poco piacevole, non rilassante; una dose di
esasperazione. Ma per questo magistralmente consigliata a lettori
capaci di intravedere... anzi di vedere quello che l'autore descrive
con alchemica generositร . Demonologo della frase.
Thanatolia, terra di tombaroli e
cacciatori di reliquie infette, รจ un luogo confortevole in confronto
alle aule universitarie o agli uffici dei tutori della legge.
L'innocenza รจ un crimine, la nullafacenza รจ piรน destabilizzante
del vero terrorismo. Essere uno studente senza futuro รจ piรน
distruttivo di lanciare molotov al Quirinale. Questo รจ T, lo
vogliamo chiamare fantasy?
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