Sul bel blog di Paolo Marzola l'Evasione del Prigioniero esce oggi questa mia intervista in occasione del Premio Urania. Riporto il testo anche qui di seguito:
Complimenti prima di tutto per la vittoria del premio Urania 2011 con il
romanzo I Senza-Tempo, opera che tu stesso hai definito essere scritta con
stile "barocco". Ci puoi spiegare meglio questa definizione che tu
hai esteso anche ai protagonisti, i Senza-Tempo, una stirpe antropofaga di
scienziati-stregoni, con il potere di “rattrappire” lo spazio-tempo?
Ho sempre avuto una fascinazione per l’arte, la musica, la poesia e
l’estetica dell’età barocca; insomma per quel periodo che va dalla fine del XVI
alla fine del XVII secolo. I versi rutilanti di De Gongora e Rinuccini, le note
di Stradella e Monteverdi, la perfezione di Bach; cose come i galeoni, gli
archibugi, i cappelli a tricorno, le parrucche, le lugubri tuniche nere con le
gorgiere bianche e i tercios di picchieri della Guerra dei Trent’Anni;
l’alchimia, certi volumi stampati a Praga o Norimberga, in caratteri gotici,
che se la giocano alla pari con i pseudobiblia di Lovecraft… e immagino mondi
futuri in cui queste suggestioni tornino come carta tornasole di un degrado
estetico-semiotico del mondo o come incubi o minacce soprannaturali dal
passato. Per descrivere, riuscire a “far vedere” e “sentire” lo sfrigolio della
miccia di un archibugio rispetto allo sparo di una nostra pistola; per
suscitare ribrezzo d’icori in certe ampolle rispetto allo schifo di liquidi
nelle provette uso una lingua più ricca rispetto a quella cui il lettore
contemporaneo “di genere” è abituato, e che spesso attinge dalle segrete del
dizionario.
Tommaso Landolfi scrittore, poeta, traduttore è il tuo punto di riferimento per quello che riguarda lo stile, lui era noto infatti per una lingua assai ricercata e barocca che lo rendeva unico nel panorama italiana. Ci consigli qualche sua opera?
Tommaso Landolfi scrittore, poeta, traduttore è il tuo punto di riferimento per quello che riguarda lo stile, lui era noto infatti per una lingua assai ricercata e barocca che lo rendeva unico nel panorama italiana. Ci consigli qualche sua opera?
Ai lettori di fantascienza consiglio di incominciare con Cancroregina; il romanzo La pietra lunare, le raccolte Ombre e Le migliori pagine di Tommaso Landolfi scelte da Italo Calvino
(edite rispettivamente da Adelphi e Rizzoli) sono buone summe dell’opera dello
scrittore.
Il tuo romanzo è strutturato e pensato con un taglio cinematografico; quattro protagonisti e numerosi comprimari: procede per “stacchi” da un episodio all’altro e moltiplicazione dei punti di vista. Lo hai pensato come un vero proprio film, da insegnante di sceneggiatura, presso l’Istituto di Comunicazione Visiva Multimediale e Spettacolo dell’Accademia di Belle Arti di Macerata? Come la vedi un'eventuale trasposizione cinematografica?
Il tuo romanzo è strutturato e pensato con un taglio cinematografico; quattro protagonisti e numerosi comprimari: procede per “stacchi” da un episodio all’altro e moltiplicazione dei punti di vista. Lo hai pensato come un vero proprio film, da insegnante di sceneggiatura, presso l’Istituto di Comunicazione Visiva Multimediale e Spettacolo dell’Accademia di Belle Arti di Macerata? Come la vedi un'eventuale trasposizione cinematografica?
Altro è scrivere un romanzo con taglio cinematografico che dia
l’illusione di “vedere” mentre si legge, altro è scrivere una vera e propria
sceneggiatura. Penso però che il lettore di oggi (e di domani) sia e sarà un
lettore sempre più “filmico”, la cui sensibilità imporrà alla prosa di imitare
i modi della scrittura video. Gli e.book, e in generale la tecnologia applicata
ai libri, credo favoriranno questo processo.
Oltre ad avere vinto il premio Urania, il romanzo ha ottenuto anche il Premio Kipple 2012 della Kipple Edizioni. Hai partecipato in passato a molti concorsi letterari? e come vedi la situazione editoriale in italia per quello che riguarda il fantastico?
Oltre ad avere vinto il premio Urania, il romanzo ha ottenuto anche il Premio Kipple 2012 della Kipple Edizioni. Hai partecipato in passato a molti concorsi letterari? e come vedi la situazione editoriale in italia per quello che riguarda il fantastico?
Partecipo spesso a
concorsi: prestigiosi come l’Urania, il Kipple o quelli di Edizioni XII ma
anche banditi da blogger che seguo (es: i premi Ucronie Impure; Deinos;
Baionette Librarie; Hydropunk…). Innanzi tutto perché mi diverto; quindi perché
sono un buon esercizio - impongono di scrivere su temi che, fino a quel
momento, non pensavi ti interessassero. Per esempio in occasione di “Deinos” ho
scoperto quanto possa essere spassoso scrivere di dinosauri, che fino ad allora
detestavo. In ultimo, ma in realtà è l’aspetto più importante, incontrarsi in
gara può essere per due autori un’occasione di crescita reciproca molto migliore
di certe risse su blog e forum.
Riguardo la situazione del fantastico in Italia… Uhm.
Finché i grandi editori continueranno a comprare dall’estero pacchetti di
narrativa preconfezionata per giunta ispirata a videogiochi, o penseranno ai
lettori adolescenti come carne da cannone per quel fenomeno del romanziere
fantasy quindicenne che da Paolini non è ancora passato di moda, non avrò
grandi speranze. C’è però sul web, o presso alcuni competenti editori,
un’attività di indipendenti davvero molto interessante, certo con esiti alterni
ma che dimostra un inesausto desiderio di fare, sperimentare, di indagare cosa
succede di là dalle Alpi e consonare le nuove tendenze alla nostra cultura e
alla nostra tradizione. Penso per esempio al febbrile lavoro organizzativo e
letterario di Alessandro Girola (blog: Plutonia Experiment; i cicli di
scrittura collettiva quali Due Minuti a
Mezzanotte o Pandemia Gialla Survival
Blog); a romanzi formidabili come La
corsa selvatica di Riccardo Coltri o Raimondo
Mirabile, futurista di Graziano Versace.
Sei dichiaratamente un nerd, l’immaginario del tuo romanzo si fonda sulla
cultura popolare e le esperienze della generazione nata negli anni '70, i
fumetti, il cinema “di genere”, i manga e gli anime, i giochi di ruolo e i
wargame. Ci consigli qualche film e fumetto letto ultimamente che ti è
particolarmente piaciuto?
Grazie per aver specificato “ultimamente”, ché altrimenti la lista
sarebbe troppo lunga! L’ultimissimo è stato Neonomicon
del divino Alan Moore, che è riuscito addirittura a turbarmi anche se non ho
ancora capito perché (il che è ancor più inquietante!); poi la serie B.P.R.D. di Guy e Vignola. I film “di
genere” che ho più goduti sono stati
Ironsky e M.I.B. 3. Mi rendo
conto che non si tratta di titoli recenti, ma dai cinema e fumetterie nella mia
zona mi separano 20km, io mi sposto solo in bicicletta e dunque vado a fare
“rifornimento” solo poche volte al mese…
Fra gli autori di
ambito strettamente fantascientifico i tuoi modelli per questo romanzo sono
stati Dick, Ellison e Samuel Marolla, con il quale ti sei anche scontrato
quest'anno per il premio Urania. Ricordi quali sono state le tue prime letture
di genere?
Le vere e proprie letture sono stati gli inevitabili Viaggio al centro della Terra e Dalla Terra alla Luna di Jules Verne, ma prima ancora si sono
impressi nella mia mente (perciò li considero “letture” allo stesso modo) la
prima serie di Goldrake di Go Nagai in
onda su Rai2, l’immortale episodio IV di Star
Wars al cinema, le serie Spazio 1999
e Doctor Who e - ma ero davvero
piccolo! – un’illustrazione per l’Orlando
Furioso di Dorè di Astolfo che raggiunge la Luna in groppa all’Ippogrifo.
Non ricordo quando, come e perché la vidi, ma ce l’ho sempre davanti agli
occhi. La fantascienza “adulta” la scoprii con il film Saturn 3 di Stanley Donen che mio padre ebbe la strana idea di
portarmi a vedere a 8 anni (non dormii tutta la notte per la paura) e Transmaniacon di John Shirley: il primo
Urania che letteralmente rubai dalla biblioteca di quartiere… quella serie di
libri “da grandi” che (senza malizia!) mi affascinavano… Lo lessi, ne capì la
metà e restituii il maltolto ma, da allora, capii che gli orizzonti della
fantascienza erano molto più ampli dei robottoni e le astronavi d’argento.
La fantascienza ha sempre rappresentato, in chiave narrativa, il mondo attuale. Tu da che parte stai? Impegno sociale o puro divertimento come scopo della fantascienza.
La fantascienza ha sempre rappresentato, in chiave narrativa, il mondo attuale. Tu da che parte stai? Impegno sociale o puro divertimento come scopo della fantascienza.
Impegno sociale, ma senza prendersi troppo sul serio. Io, almeno,
davvero non ci riesco: credo che l’eco del Big Bang cosmico sia un’olimpica
pernacchia.
Da qualche anno le
serie tv americane ed inglesi propongono show a volte di gran lunga più
interessanti e innovativi degli stessi film o dei libri di genere. Tu sei
appassionato di qualche serie tv in particolare?
Il lavoro che faccio mi obbligherebbe a seguirle tutte. Però ho per le serie
una specie di idiosincrasia: pochi episodi e mi spazientisco. Con il passaggio
al digitale terrestre ho scoperto il palinsesto di Rai4 e ho seguito qualche
episodio dei “nuovi” Doctor Who;
Sanctuary; The Lost Word e Life on
Mars.
Qual è il tuo
rapporto con la tecnologia, smartphone, tablet e ebook reader etc?
“Cos’è questa nuova diavoleria?!” (Boromir; La Compagnia dell’Anello)
Grazie per quest'intervista, aspettiamo novembre per leggere il tuo romanzo!
Grazie per quest'intervista, aspettiamo novembre per leggere il tuo romanzo!
Grazie a te. Spero di non deludere le aspettative!
Complimenti per la vittoria al premio Urania.
RispondiEliminaGrazie :-)
Elimina