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ed eccoci al vi-giuro-che-onesto & veritiero, "severo
ma giusto" report di gennaio ch'è l'occasione per fare il
punto sulle vendite di ebook.
Non
è vanteria, non è interessato cinismo: certi conti della spesa sono
utili, altresì, a capire quali titoli, generi, formati interessano
il proprio pubblico; quali, al contrario, è il caso di abbandonare.
Da
insegnante di Scrittura Creativa riporto questi dati per non illudere
gli studenti; difenderli dalle frottole dei troppi, sedicenti
bestseller che si vantano di (sic) "decine
di migliaia di copie vendute in un anno", conseguenti profitti
ma... guarda caso si lagnano sui propri blog di essere costretti ad
altri lavori per vivere: poiché la narrativa, in Italia, non paga le
bollette... Soprattutto da che le vendite son crollate a causa dei
centinaia, migliaia di farabutti che piratano i loro titoli... Già, già... Ho il fondato sospetto sia capitata la stessa cosa anche a me (ho trovato dubbi siti e addirittura canali YouTube che "spacciavano" miei testi, chiusi fulmineamente per intervento di chi dovere): ma non mi illudo che i download illegali abbiano eguagliato quelli di Star Wars.
Ma
insomma: presso i miei due principali editori, Delos Digital e
Imperium, da gennaio a dicembre ho venduto, in totale, 807 copie.
Sul podio dei più venduti. per Imperium, troviamo Fronte Alieno; Un Tempo Altrove e Eleanor Cole delle Galassie Orientali.
A
metà della classifica ci sono Com'è facile scrivere
difficile; La Macchina Insurrezionale; Com'è facile diventare un
Eroe e Com'è facile vivere in Atlantide.
Il
botteghino dimostra infine che singoli i racconti di poche pagine
(inferiori alle 50), quali Cenere e Centralino Celeste non
riscontrano granché interesse... Quest'anno, perciò, pubblicherò
di conseguenza. Non
nascondo che il titolo in inglese, Heavenly Switchboard, è stato un
assoluto disastro!
Presso Delos il primo posto spetta al ciclo di Clara Hörbiger che, partito un po' in sordina, nelle ultime settimane ha avuto una sorprendente impennata. La giovane, aristocratica negromante steampunk è seguita a poca distanza da Sigarette Terrestri; M'rara e Sonno Verde non si fanno dimenticare.
Benché
su goodreads e anoobi legga che I
Senza-Tempo conta ben
3 edizioni (!), e lo trovi di tanto in tanto su Amazon in ottime
posizioni (per un titolo 2012), da Urania Mondadori non ho mai ricevuto alcun dato di
vendita nonostante le reiterate richieste. È
lo stesso per i tre numeri del magazine "Scritture
Aliene"
a cui ho partecipato con altrettanti racconti.
È
ancora troppo presto per i dati di "Parallàxis":
e, a proposito del mio rapporto con la rivista, entro breve avrete
un'altra novità.
In
termini di "lenticchie",
mettiamola così: nel 2015 la scrittura mi ha pagato ben un mese di
mutuo, oppure
una ventina di viaggi in treno Pesaro-Macerata (andata e ritorno)
oppure - per chi ha
familiarità con quest'hobby - un nuovo intero esercito di Warhammer
40.000.
Vale
dunque sempre la pena scrivere e pubblicare? Decidetelo voi. Io, per
me, mi diverto e non demordo!
Diciamo che scrivere è un hobby. Ci si guadagna con gli hobby?
RispondiElimina... qualcuno sì, riesce a guadagnare pure con gli hobby.
E allora diciamo che scrivere è un hobby per idealisti poco attaccati al vile denaro.
(Non è vero, ma detto così è figo ;-)