Un'intervista su "Nocturnia"

Un'intervista sul blog Nocturnia a cura di Nicola Parisi

Benvenuti! Prosieguo il mio giro sulla fantascienza italiana e sui suoi esponenti. Dopo aver incontrato uno dei maggiori editori specializzati del settore (Silvio Sosio), uno tra gli scrittori più venduti e conosciuti in patria e all'estero (Dario Tonani) e poi uno scrittore considerato emergente come Andrea Viscusi, oggi è il turno di Alessandro Forlani. Alessandro è uno dei migliori autori venuti alla ribalta recentemente. Il suo romanzo "I Senza Tempo" vincitore del Premio Urania nel 2011 è senza dubbio un opera notevole. 
Dotato di uno stile letterario fluente e forbito,  Alessandro è un artista che rifugge da etichette e classificazioni, ma che anzi si diverte a comporre opere  situate ai confini del genere.
Ringrazio Alessandro per la sua gentilezza e disponibilità, ed anche per essersi prestato al fuoco di fila delle mie domande,  mentre a tutti voi auguro -come sempre - una buona lettura!

Nick: Ciao Alessandro, già un paio di anni fa ci eravamo incontrati per una intervista collettiva a cui avevo partecipato per "Il Futuro è Tornato". Adesso invece sbarchi su "Nocturnia". Quindi benvenuto! Veniamo adesso alla prima domanda, ti chiedo di parlarci dei tuoi inizi. Cosa ti ha spinto a diventare uno scrittore?

Alessandro Forlani: Preferirei considerare, ormai, cosa mi spinge a continuare a scrivere. Giorni fa Alessandro Girola ha pubblicato sulla sua pagina "Plutonia Experiment" un elenco di motivi, anzi: motivazioni, che in parte condivido (quelli ludici e di "evasione dalla realtà": siamo entrambi giocatori di ruolo, dopotutto). In molti film, i saggi rispondono «perché è l'unica cosa che so fare»: e anch'io voglio affidarmi a questo motto; il cui spettro va dall'onesto nell'accezione di Saba al feroce e disperato.


Nick:  In particolare, cosa ti ha avvicinato al genere fantastico?

Forlani:  Un'innata predilezione per questo genere fin da quando i miei insegnanti e genitori mi educarono alla lettura: la fantascienza, il fantastico e l' orrorifico mi hanno sempre attratto molto più del realismo. Ma mi interessano anche il noir e il pulp.




Nick:  Quali sono stati gli scrittori che ti hanno influenzato maggiormente? Naturalmente puoi citare anche film, telefilm, comics e tutto quello che ti viene in mente.

Forlani:  Incuriosito, molti; influenzato, cito quelli che mi vengono in mente: Dante AlighieriItalo Calvino, Tommaso LandolfiH.P. Lovecraft, Sven HasselJ.R.R. TolkienFlann O'Brien, T.S. EliotW.B. YeatsDon De LilloGuy Debord... Più recentemente, senz'altro, Dan AbnettSamuel Marolla, e Nicolai Lilin (prima di scoprire che fosse un po' una bufala...) Riguardo i comics: tutto ciò che ho letto di Alan MooreMignolaBilal; la serie "Martin Mystere" e in parte Miller Moebius; l'elenco dei film sarebbe infinito, perché il cinema è la mia principale "lettura". Cito qualche regista: Werner HerzogSergio LeoneStanley KubrickRidley Scott quando ancora era grande, Quentin Tarantino. Leggo molto di Storia, specie militare, dal XVII al XX secolo.

Nick:  Il tuo primo romanzo pubblicato, se non vado errato, è stato Racconto Barocco uscito nel 1997. Però il tuo vero anno di svolta è stato il 2008 con il romanzo Tristano. Ti va di riandare a quei giorni e di parlarci di quel romanzo?

Forlani:  Tristano è stato un presuntuoso tentativo di fantasy non convenzionale, al punto che c'è da chiedersi se sia davvero iscrivibile al genere. Ho voluto sperimentare troppo: sia dal punto di vista strutturale che, soprattutto, da quello stilistico. Come sempre, quando guardo il mio lavoro già di ieri, non ne sono per nulla soddisfatto. Oggi di quel romanzo (benché ne abbia scritto anche il seguito: Agnes) salvo solo un paio di personaggi e il tema principale: del Male ineluttabile che ricorre nei miei racconti. Mi ha fatto però molto piacere, nell'ottobre 2014, scoprire che una studentessa in Discipline dello Spettacolo all'Università di Roma TreAlessandra Stefanelli, si è laureata con una tesi sul mio romanzo.

Nick: Alcuni anni fa avevi partecipato al premio Urania con l'antologia Qui si va a Vapore o si Muore, che poi è stato pubblicato dalla sfortunata casa editrice PYRA. Da cosa deriva la tua passione per l'Ucronia?

Forlani:  Quell'antologia (con l'aggiunta di due racconti, rispetto alla silloge originale) è stata poi rilevata dalla Kipple ed è tutt'ora in commercio con il titolo All'Inferno, Savoia! Come ho detto, sono appassionato di Storia: l'ucronia mi sembra un modo di giocare con quest'ultima; e suggerire al lettore, che nel frattempo speriamo si diverta, si emozioni, si spaventi e entusiasmi, altre prospettive da cui pensare alla nostra società.

Nick:  Il Premio Urania lo vinci invece nel 2011 con il romanzo I Senza-Tempo (che poi ha vinto anche il Premio Kipple). Innanzitutto, chi sono i senza tempo?

Forlani:  Nel romanzo: negromanti quantistici, che si nutrono di carne umana infantile per vivere molti secoli. Nella realtà... la stessa cosa!

Nick:  I Senza-Tempo, ha rappresentato una nemmeno troppo celata critica sociale a diversi mali italiani quali la gerontocrazia, la burocrazia, il crescente impoverimento sia economico che culturale e umano della nostra società. Possiamo dire quindi che per te la fantascienza sia (anche) un occasione per parlare della nostra attualità fingendo di parlare di altri mondi e altre realtà?

Forlani:  Senz'altro.

Nick:  Sempre a proposito de I Senza-Tempo, la lettura di quel romanzo (ed anche di altre tue opere) mi ha fatto riconoscere alcuni punti fermi della tua narrativa: tanto per cominciare a livello stilistico, la ricerca di uno stile forbito e barocco. Mentre a livello letterario l'utilizzo di forme di cultura popolare quali i manga, i giochi di ruolo, il cinema di genere. E' una ricostruzione sbagliata la mia?

Forlani:  No, è giusto. Riguardo alla lingua, non si tratta solo di un esercizio di bello stile e di gusto barocco, la gratuita ostentazione di cui spesso mi accusano (quasi, per giunta, che usare cultura ed un ricco vocabolario sia oggi una colpa): ritengo che ognuno debba contribuire, negli ambiti che gli competono, a migliorare la società in cui vive; io cerco di farlo - come docente universitario e scrittore - restituendo ai miei lettori e/o studenti una lingua che è stata loro rubata, perché il furto fosse pure di un solo verbo, sinonimo, aggettivo, comporta ben altre perdite. Per esempio: oggi abbiamo sostituito con la sola "showgirl" le ballerine, cantanti, presentatrici ed attrici della tv di anni fa... e il risultato è che, rispetto a quando da una cantante si pretendeva per definizione che sapesse cantare; da una ballerina ballare; da un'attrice recitare, eccetera, ora ci accontentiamo di showgirl che in realtà non si capisce che cosa sappiano davvero fare; benché di conseguenza stipendiate. Oppure, pensiamo ai danni procurati all'economia da non meglio definiti "manager" e/o "imprenditori" dalle vaghe e generiche competenze (ricordate? c'era un periodo in cui tutti erano tali...). È una causa di quell'inane mediocrità che svilisce ogni ambito: non solo la narrativa, lo spettacolo, la cultura. La lingua ha effetto su chi legge, lo cattura, lo coinvolge nel verisimile e la fisicità del racconto: se scrivo "sedia" ne vedo una generica, un mobile per sedersi e nient'altro; se scrivo "seggiola" ne sento il legno e forse lo scricchiolio; se scrivo "visceri" suscito ribrezzo, se scrivo "budella" suscito un riso splatter... eppure sto scrivendo delle medesime cose. È anche vero, come noti, che il terreno sul quale gioco è quello della mia formazione, dei miei hobby, di ciò che mi appassiona e diverte. Sono nato nel 1972: gli anime, il roleplay, e pietre miliari del cinema di genere anni '80 e '90, sono stati il companatico degli studi scolastici. 

Nick:  A suo tempo il romanzo ottenne molte critiche favorevoli ma anche diverse critiche. A distanza di tempo cosa ricordi di quei giorni? E cosa ha cambiato per te e la tua vita quel romanzo e quella vittoria?

Forlani I Senza-Tempo mi attirò molta attenzione nell'immediato, un innegabile prestigio, e mi ha garantito un solido trampolino e una base di lettori che spero di non deludere (benché non sappia quanto numerosa: stimo, dalle vendite in e.book dei miei titoli, che ogni anno mi leggano un migliaio di persone...). Di lì in avanti, però, salvo la pubblicazione di Materia Prima, racconto vincitore del Premio Stella Doppia, con "Urania" non ho avuto altri rapporti, né sembra che il mio lavoro interessi la rivista. E' innegabile che dal Premio in avanti consideri la scrittura come un vero lavoro, nonostante i proventi: con tutto ciò che questo approccio comporta. A distanza di tempo, mi capita di rileggere certe critiche e le trovo solo meschine e velenose, stilettate senza argomenti; essudano in certi casi rancorosa ottusità.

Nick:  Vorrei tornare con te per un attimo sull'argomento premi e anche sull'argomento concorsi : tu hai partecipato a diversi concorsi vincendo parecchi concorsi. Quanto ritieni siano importanti per la carriera di uno scrittore?

Forlani: Sono fondamentali. Ti fanno mettere il naso fuori dalla porta, anzi: ti mettono in strada. Ti fan fare le ossa. Però, una volta che decidi di partecipare, devi anche accettare l'idea che potresti non vincere, e acquisire gli strumenti (strategici, anche) per comprendere per che motivi il lavoro del premiato è piaciuto più del tuo. Non voglio fare nomi, ma un autore italiano di fantascienza, per l'intero 2012, ha lamentato in lungo e in largo sul web che il Premio Urania 2012 avrebbe dovuto (sic) vincerlo lui, non il mio "romanzetto". 




Nick:  Nel corso della tua carriera hai lavorato sia per l'editoria tradizionale che tramite self publishing. Quali sono i pregi ed i difetti di entrambi questi sistemi?

Forlani:  In realtà il self-publishing l'ho sempre praticato tramite altri (Imperium: quando ancora non era una casa editrice, bensì un collettivo di autori...), in quanto incapace di curare copertine, impaginazione, messa in vendita on-line ecc. Anche allora, perciò, si trattava di un lavoro di gruppo; con il metodo e il risultato degli editori tradizionali. 

Nick: Fantascienza in Italia e Fantascienza italiana: due rapporti non sempre idilliaci. Inoltre secondo te perché?

Forlani: Posso non rispondere, ché altrimenti mi linciano un'altra volta?

Nick: Ci aggiorni sul tuo romanzo Eleanor Cole delle Galassie Orientali?

Forlani:  Uscirà per Delos Digital, collana Odissea, nel giugno 2015 (così mi hanno detto...). È un romanzo cui tengo molto e mi ha richiesto un anno di lavoro: la cui protagonista è un'antropologa del XXVII secolo ispirata alla mia top-model preferita, Lily Cole, e una ragazza piuttosto originale che conosco e di cui ho stima dall'eroica adolescenza. È un amalgama (spero riuscito) di immaginari, temi e suggestioni fra quelle che preferisco: l'estetica barocca, la fantascienza, la magia nera e il fantastico come analisi del sociale. Per chi volesse già inoltrarsi nell'universo di Eleanor, è disponibile per i tipi Delos Digital (collana Robotica.it) il racconto Sonno Verde: un'avventura della stessa protagonista precedente le vicende raccontate nel romanzo.

Nick: Ultimamente a livello professionale ti sei legato molto alle Edizioni Imperium, ci vuoi parlare di questa etichetta? Magari introducendo ai lettori di "Nocturnia" alcuni dei libri pubblicati finora e della iniziative praticate?



Forlani:  Imperium è stato un collettivo di autori coordinati da Diego Bortolozzo; da qualche mese è un'autentica editrice - titolare: Paola Zagato - che ha all'attivo molti titoli e collane. Piuttosto che parlarne io (sono solo un autore fra i tanti: non sono accreditato), preferisco, riguardo i dettagli, rimandare al sito internet. È un editore che mi ha dato fiducia e mi sta dando risultati concreti; soprattutto - rispetto a precedenti esperienze, molto comuni, purtroppo, in ambito editoriale... - con cui c'è un rapporto di totale trasparenza. Con loro ho pubblicato otto titoli: due prontuari di scrittura creativa (Com'è facile scrivere difficile; Com'è facile diventare un eroe); un racconto breve di fantascienza, Centralino Celeste; che presto sarà tradotto e proposto al mercato anglosassone; tre antologie: Futuro Bruciato (fantascienza sociologica); Un Tempo Altrove (fantascienza distopica); Cenere (horror); un romanzo breve, Fronte Alieno (fantascienza e II Guerra Mondiale), un racconto steampunk, La Macchina Insurrezionale. 

Nick: Tra i tuoi colleghi scrittori, quali sono quelli che segui con maggiori attenzione ed interesse?

Forlani:  In tutta onestà, fra gli italiani letti di recente ho un vivido ricordo dei soli Samuel Marolla (perché riesce a far paura ad ogni fottuto rigo!), Riccardo Coltri (perché, con La Corsa Selvatica, mi ha fatto sentire quei segugi alla porta...), Italo Bonera (perché PHOxGEN è distopia di classe), Graziano Versace (perché a morte il chiaro di luna e gli alieni!), Maico Morellini (per l'Emilia cyberpunk che più vera non si può), Lorenzo Davia (per le sue favole che odorano di cordite, di marcio) e Dario Tonani (per quelle palline e quell'aeroplano che riappare dal nulla... e poi, se lo traducono ovunque nel mondo, ci sarà una ragione!). Mi rammarico di non avere ancora letto Bommarito e non avere approfondito Danilo AronaGirola, a volte, è divertente come il cinema con i pop-corn; Davide Mana è un buon divulgatore.

Nick: Se tu invece dovessi consigliare qualcosa di tuo a qualcuno che non ha mai letto di tuo, cosa gli consiglieresti come rappresentativo della tua opera e quale tra racconti o romanzi oggi non riscriveresti più? (o comunque riscriveresti in maniera diversa?)

Forlani: Le antologie Futuro BruciatoUn Tempo Altrove; il romanzo Fronte Alieno e il racconto Sonno Verde: riassumono la gran parte dei miei temi, stile e immaginario. Per il resto, ho cestinato e cestino tanti di quei racconti!...




Nick: Progetti futuri: a cosa stai lavorando adesso e cosa dobbiamo aspettarci da Alessandro Forlani nel prossimo futuro ?

Forlani:  Un romanzo steampunk ambientato nel Lombardo-Veneto del 1847; un nuovo prontuario di scrittura creativa e un racconto per Robotica.it. Spero inoltre di riuscire a interessare la Imperium alle tesi di due miei studenti: sul fumetto supereroistico e il rapporto fra narrativa e videogame. Queste le uscite editoriali previste per l'anno 2015. Inoltre, naturalmente, gli inediti sul blog.

Nick: Bene Alessandro è tutto, nel ringraziarti ancora per la tua gentilezza ti saluto rivolgendoti la classica domanda finale di Nocturnia: esiste una questione alla quale avresti risposto volentieri e che io invece non ti ho rivolto?

Forlani: Uhm, penso di no. Grazie a te!


Alessandro Forlani

sedicente scrittore, è nato negli anni '70 del XVII secolo, si è reincarnato nel XIX, nel XX e millenni a venire. Nerd, negromante, roleplayer e autore "difficile" di racconti fantastici. Di giorno si impaluda da docente universitario e ciacola di sceneggiatura, cinema e scrittura; di notte, che dovrebbe far l’artista, piuttosto guarda film, legge fumetti, ascolta musica barocca, gioca a soldatini e poi va a dormire. Perché crede che sia più sano scrivere in questo modo.

7 commenti:

  1. Sono contento di aver realizzato questa intervista.

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  2. Grazie a te, Nick. E' stato davvero un bello scambio e una bella occasione, per me, per fare il punto della situazione della mia narrativa.

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  3. Ora che so che mi segui con interesse ed attenzione, starò più attento quando torno a casa, la notte...

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  4. Sono un intelletto vasto, freddo e ostile che ti guarda con occhi invidiosi.

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  5. Grazie per questa inattesa intervista, un vero regalo.

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