"La Macchina Insurrezionale" - recensione di Vlad Sandrini

Recensione di Vlad Sandrini


È uscito di recente per Collana Imperium l'incalzante steampunk La Macchina Insurrezionale, in cui il feldmaresciallo Radetzky, il cui nome seminava terrore e sdegno nel Lombardo-Veneto, a bordo di veicoli volutamente anacronistici, legge sconsolato i rapporti sui moti di rivolta contro l'Impero.
L'intraprendente ufficiale Daniele Caravà piomba al cospetto di Radetzky con alcuni dagherrotipi e un ingranditore accuratamente ripiegato. Come l'ufficiale fa notare al Feldmaresciallo, uno stesso velivolo bizzarro si mostra all'orizzonte in ciascuna delle impressioni. La conclusione dell'ufficiale è chiara: è una macchina a provocare le insurrezioni, e bisogna affrontarla e neutralizzarla.
Il punto di vista è di un soldato fedele all'impero e pronto ad atti terribili armato della sua pistola Gasser. Come sia possibile che questo racconto conservi la giusta proporzione storica sull'oppressore Radetzky, senza nulla togliere all'onore dell'ardito ufficiale, te lo lascio scoprire. Sarei proprio una bestia a raccontarti le ultime pagine.

Alessandro Forlani

sedicente scrittore, è nato negli anni '70 del XVII secolo, si è reincarnato nel XIX, nel XX e millenni a venire. Nerd, negromante, roleplayer e autore "difficile" di racconti fantastici. Di giorno si impaluda da docente universitario e ciacola di sceneggiatura, cinema e scrittura; di notte, che dovrebbe far l’artista, piuttosto guarda film, legge fumetti, ascolta musica barocca, gioca a soldatini e poi va a dormire. Perché crede che sia più sano scrivere in questo modo.

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